12:21 23/03/2022
Dal 24 febbraio, quando la Russia ordinò l'attacco alle città tra i bombardamenti, sono nati circa 49 bambini
Questa è la piccola Katya, nata tra numerosi bombardamenti russi. Giace accanto a sua madre Tamara Kravchuk, che è allo stesso tempo felice e triste per il futuro di suo figlio.
È un momento di felicità nonostante la guerra che infuria nelle vicinanze della città portuale ucraina di Mykolaiv. Guardando il viso e le piccole mani della sua giovane figlia, immagina un futuro felice.
"Eccellente. È andato tutto perfettamente. Un po' doloroso, ma sono molto felice. Non importa cosa succede adesso, sono la persona più felice, mi sento completamente bene. Mi sento semplicemente felice perché mia figlia è sana. Che Dio lo benedica affinché possa avere pace."
Le truppe russe hanno tentato di entrare nella città portuale di Mykolaiv sul Mar Nero il 4 marzo, ma hanno incontrato una dura resistenza. La città è stata oggetto di continui bombardamenti, che hanno preso di mira ospedali di maternità e case di cura.
Solo un giorno prima della nascita di Katya, una bomba colpì l'edificio dell'ospedale psichiatrico. Fortunatamente, il personale aveva evacuato i pazienti appena 20 minuti prima dell’esplosione e nessuno è rimasto ferito. L'ospedale di Tamara non ha un rifugio né un seminterrato, quando suona la sirena dell'incursione aerea tutti si rifugiano nel corridoio del piano terra.
"Quando guardo il numero delle vittime, 50, 70 persone, tra cui bambini piccoli, allora mi chiedo: di cosa sono colpevoli? Perché si sono trovati in circostanze così critiche? E cosa succederà dopo? Soprattutto temo per i bambini e per il futuro. È spaventoso pensare come vivremo qui, in altre città e saremo in grado di esistere? Questo è ciò di cui siamo tutti preoccupati."
Katya è la 49esima bambina dall'inizio della guerra, il 24 febbraio. Ora il tasso di natalità è tornato alla normalità per l'ospedale, ma molte persone hanno lasciato la città.
Notizie del Klan
