I civili rimasti nella regione di Luhansk, nell'Ucraina orientale, sono stati esortati ad andarsene da un funzionario locale poiché i combattimenti nell'area si sono intensificati.
Secondo Serhii Haidai, capo dell'amministrazione regionale di Luhansk, più di 70,000 residenti della regione di Luhansk non sono ancora fuggiti in città sicure.
Circa 330,000 persone vivevano in parti di Luhansk che non erano sotto il controllo separatista prima dell’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, ha detto Haidai sabato sul suo account Telegram.
Più di 32,000 persone sono state evacuate in 52 giorni con i trasporti organizzati e più di 200,000 sono partite con mezzi propri.
"È estremamente pericoloso restare nelle città adesso. I bombardamenti si sono intensificati”, ha detto Haidai.
Ha anche accusato le forze russe di aver attaccato le aree civili nelle città più colpite di Rubizhne, Popasna e Hirske, che secondo lui erano state "distrutte in modo irriconoscibile".
Circa il 70% di Severodonetsk – la principale città della zona sotto attacco russo – è stato distrutto, ma circa 20,000 dei 130,000 cittadini che vivevano lì prima della guerra sono rimasti in città, ha detto.
I bombardamenti a Kreminna e Lysychansk sono continuati giorno e notte, ha aggiunto Haidai. Sabato mattina una troupe della CNN a Lysychansk ha assistito al bombardamento di un mercato della città.
"La distruzione dell'area è di proporzioni terribili. È estremamente difficile aiutare coloro che sono rimasti. I volontari muoiono”, ha detto Haidai.
I commenti di Haidai arrivano in mezzo agli avvertimenti di una grande offensiva russa nell'Ucraina orientale, dove nuove immagini satellitari hanno catturato un numero crescente di truppe russe e veicoli blindati che si riversano nella regione.
Nonostante le sanzioni economiche e le critiche dei leader globali, il presidente russo Vladimir Putin sembra disposto a utilizzare quasi tutti i mezzi necessari per realizzare la sua ambizione di ottenere il controllo di quella regione.
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